Pittura a grisaglia
Pittura a Grisaglia su Vetro
patine e smalti da gran fuoco
La grisaglia e' una mistura di vetro polverizzato, ossidi metallici e borace.
Ha l'aspetto di terriccio/polvere e la colorazione delle terre: nero, marrone, seppia, rossiccio ecc ecc.
Viene utilizzata nella pittura vitrea per delineare tratti scuri ed ombre sulle tessere di vetro soffiato.
Per rendere "pennellbile" la grisaglia e' necessario diluirla con una sostanza grassa, resinosa ed allungarla con la trementina.
In questo modo la potremo utilizzare per le filettature, i contorni ed il nero assoluto.
Per le ombreggiature e le velature uniremo la grisaglia all' acqua distillata, stenderemo poi la miscela su tutta la superficie della tessera di vetro. Una volta asciugata. asporteremo la grisaglia per creare zone di luce.
Una volta terminata la fase della stesura e dello spolvero, la grisaglia' andra' fissata al vetro tramite cottura ad alta temperatura.
Usiamo normalmente forni da ceramica impostati a circa 650 gradi, a questa temperatura la superficie delle tessere di vetro e' in fase di rammollimento, la grisaglia puo' quindi penetrarne la superficie e diventare un tutt'uno con il vetro.
Nella pittura a grisaglia non aggiungiamo colore ma solo ombre, scuri, neri, rendendo possibile dipingere volti, corpi, vesti e cosi' via.
Qualora dovessimo aggiungere colore, per rafforzare il tono di un vetro soffiato o per ottenere due colori su una unica tessera, dobbiamo utilizzare smalti da cottura. La tecnica e' complessa e non sempre di sicuro successo. Diciamo che lo smalto da cottura e' un po' come l'avventurina: difficile prevederne il risultato se non si e' davvero esperti.
La stesura dello smalto puo' esser ottenuta veicolando la polvere con acqua, spirito, medium grasso, dipende dalla tecnica pittorica che vogliamo utilizzare. La difficolta' di questo procedimento e' data dalla estrema variabilita' del risultato che e' funzione della temperatura, della diluizione, del tempo di cottura e del tipo di vetro che utilizziamo come base per la nostra pittura.
Buona norma e' non sovrapporre smalti e grisaglie per evitare che lo smalto depotenzi le velature. E' bene infatti stendere lo smalto sul retro della tessera di vetro facendo attenzione a diminuirne la temperatura di cottura.
Discorso diverso, ma non troppo e' quello delle patine. Uno degli errori frequenti e' quello di lasciare "buchi di trasparenza" nelle vetrate pittoriche. E' chiaro che la luce deve filtrare e far vibrare il colore dei vetri, ma l'occhio non dovrebbe andare al di là della vetrata confondendo l'immagine con lo spazio retrostante.
Andremo quindi a stendere un leggerissimo strato di grisaglia/smalto bianca sul retro della tessera vitrea quel tanto che basta per abbassare il livello di trasparenza.
Il risultato sara' quello di vetri leggermente opalini, esaltandone il lavoro pittorico ed escludendo ogni distrazione visiva.
La tecnica della patinatura non va utilizzata sempre, sara' l'esperienza ed il gusto di chi progetta l'opera a decidere se, quando e dove patinare. Sicuramente la patina va presa in considerazione, unita a smalto carnicino, per rendere al meglio le parti corporee nelle vetrate tradizionali.

Prima e dopo la stesura dello smalto

Fase del bozzetto

Realizzazione del cartone

Spolvero della grisaglia

Stesura smalti

